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EMBEDDED 87 • FEBBRAIO • 2023 63 sistemi di back-end, piattaforme di gestione, per poi es- sere elaborati attraverso strumenti analitici evoluti e algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Mantenere il controllo della sicurezza Un altro problema, non certo trascurabile, è quello della sicurezza e protezione da minacce cyber. Nel settore IoT, non è raro che vari dispositivi vengano integrati nell’infrastruttura senza prima soddisfare in maniera sufficientemente solida gli standard e requi- siti di security richiesti, diventando potenziali punti di attacco. Per giunta, in quest’ottica, gli automatismi introdotti dalle piattaforme low-code e no-code nella generazione del codice applicativo, e il fatto che gli strumenti low-code e no-code possano essere adope- rati anche da utenti non esperti di programmazione, non devono incrementare la creazione di nuovi punti ciechi o isole di “shadow IT”. Se infatti anche altri di- partimenti o LOB (line of business) esterni al reparto IT possono sviluppare e gestire applicazioni, il rischio è perdere visibilità e controllo sulla sicurezza delle ap- plicazioni stesse, e soprattutto sui dati che gestiscono. Dunque, i principi di sicurezza, il funzionamento e le tecniche d’integrazione di reti e sistemi dovranno comunque restare nel patrimonio di conoscenze degli sviluppatori. L’organizzazione IT dovrà possedere, o Le applicazioni IoT-based rappresentano un importante caso d’uso per le piattaforme di sviluppo low-code e no-code (Fonte: Pixabay) acquisire, conoscenze variegate, lavorando in stret- ta collaborazione con i responsabili del business, per progettare le nuove applicazioni IoT e metterle alla prova sul mercato. Da questo punto di vista le piatta- forme low-code costituiscono di certo uno strumento comune e condivisibile, capace di aprire il mondo IoT a persone con competenze in aree disciplinari diverse, dai programmatori esperti, ai professionisti del busi- ness. Va in ogni caso aggiunto che il paradigma low-code non può rappresentare la soluzione a tutti i mali, so- prattutto perché il codice generato in automatico è fondamentalmente in grado di adattarsi, e funzionare, nell’ambiente hardware e software che è stato defini- to, descritto in termini generali, e di conseguenza ri- chiederà, in vari casi, un ulteriore sforzo di sviluppo o configurazione per perfezionarlo, e implementarlo in modo corretto nella specifica infrastruttura aziendale. La pur notevole utilità delle piattaforme low-code e no-code per accelerare la progettazione di app e pro- cessi non esclude dunque l’importanza di possedere, acquisire, ed affiancare alle piattaforme stesse, robu- ste competenze nelle aree tecnologiche IT (informa- tion technology) e OT (operational technology), che restano fondamentali per integrare i due mondi nella massima armonia e sicurezza. LOW-CODE DEV | SOFTWARE

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