PO 444

progettare 444 • marzo 2022 73 Tecnologie,materiali e sistemi avveniristici sono ormai di utilizzo comune nel mondo della nautica: nel settore specifico della vela, per esempio, sistemi oleodinamici all’avanguardia consentono letteralmente di far ‘volare’ sull’acqua le barche da com- petizione. Oggi, in realtà, l’oleodinamica ha assunto un ruolo determinante sulle barche a vela. La ragione è strettamente legata alla maggiore competitività che le imbarcazioni acquisiscono nell’avere a bordo sistemi oleodinamici estremamente compatti. Essi consentono di alleggerire il carico di lavoro pesante del personale di bordo, permettendo una navigazione più agile. In effetti, la sensazione che si ha oggi quando si assiste a regate e competizioni veliche è che le barche sembrano volare davvero. Manutenzione strategica Dunque, quanto più è leggera la barca, tanto più questa è performante e veloce, perché l’energia motrice del vento viene sfruttata al meglio. Alla luce di ciò, per es- sere maggiormente competitivi è, ormai, prassi consolidata nel settore limitare il più possibile la componentistica, minia- turizzare e alleggerire i diversi dispositivi, ed è proprio qui che degli adeguati sistemi oleodinamici possono fare la differenza. A questo riguardo, però, bisogna considera- re quanto sia fondamentale la corretta e costantemanutenzione degli stessi sistemi oleodinamici. Infatti, solo attuando ade- guate pratiche di oil condition monitoring, si riesce a mantenere tutte le componenti in una condizione ottimale, garantendo così le massime prestazioni delle barche. I sistemi oleodinamici necessitano, quindi, di una manutenzione puntuale e meticolo- sa, in particolare nelle grandi competizioni internazionali, durante le quali il monito- raggio continuo dello stato dell’olio è un fattore critico di successo e determinante per conseguire risultati di rilievo. La man- cata manutenzione dell’olio idraulico nelle barche a vela comporta, di conseguenza, una serie di malfunzionamenti delle val- vole; di contro, il filtraggio quotidiano dell’olio nelle competizioni permette di evitare che la valvola si inceppi a causa delle impurità del fluido. Fluido idraulico I sistemi oleodinamici , e non solo quelli delle barche da competizione, vanno, dun- que, mantenuti puliti e bisogna conoscere molto bene e costantemente lo stato di salute del fluido idraulico. Quest’ultimo, infatti, può essere soggetto a degrado a causa di tre principali fattori, ovvero conta- minazione solida dall’esterno; presenza di acqua in quanto gli olii minerali biologici, usati nel settore nautico, assorbono mol- to facilmente l’umidità che va a inficiare pesantemente sul corretto funzionamento dei componenti oleodinamici; infine, l’aria disciolta. Per far fronte a questa proble- matica, esistono sistemi di analisi emisura delle particelle presenti nell’olio, oltre alle soluzioni che prevengono la formazione di lacche ed evitano il deterioramento del fluido in genere. Tutti questi sono fattori possono rappresentare la causa di mal- funzionamenti e guasti ai componenti del sistema oleodinamico. Nel settore velico e nautico in genere, dunque, la manuten- zione diventa determinante per una sana sopravvivenza dell’imbarcazione. Come eseguire l’oil condition monitoring per le barche a vela? La prima cosa da fare è effettuare l’analisi del fluido idraulico; in questa fase occorre capire da dove deriva l’impurità del fluido e, di conseguenza, bisogna attuare la filtrazione dell’olio i- draulico, così da comprendere la causa della contaminazione. Alcuni metodi di controllo Tra i principali metodi di verifica c’è l’anali- si microscopica: attraverso unamembrana è possibile vedere che tipo di sostanza è presente all’interno dell’olio. In aggiunta, altre analisi permettono di calcolare sia la presenza di acqua disciolta, sia quella di particolato solido. Con un’analisi chimica si può, inoltre, risalire alle componenti che si stanno deteriorando e quindi avviare un intervento di manutenzione preventiva. Con tutta questa serie di verifiche è possi- bile, così, individuare le cause che possono compromettere le prestazioni della barca. Ed è qui che entrano in gioco due eccel- lenze italiane nel settore, ovvero Hydac Italia e Cariboni, che hanno saputomettere a fattor comune le rispettive competenze. Hydac Italia è parte del gruppo tedesco SPECIALE INDUSTRIA NAUTICA Gianni Cariboni, fondatore della società Cariboni e Massimo Sanelli, general manager di Hydac Italia.

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