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69 rmo marzo 2022 realizzare dal punto di vista meccanico attraverso movimenti ripetitivi oltre che più semplici da assemblare. Per questo, la produzione di batterie rappresenta un’operazione facile da automatizzare, ideale quindi per l’impiego di bracci robo- tizzati. “Le linee produttive dell’Automotive dedicate alla realizzazione di veicoli elettrici (EV) richiedono un numero maggiore di robot rispetto alle linee tradizionali”, indica il presidente e CEO di Fanuc. Uno dei settori industriali di rife- rimento di Fanuc è proprio la filiera dell’automobile. E molte delle aziende del comparto stanno convertendo la produzione da auto alimentate dai tradizionali motori a combustione ad auto elettriche. “Le Case automobilistiche di tutto il mondo stanno spostando la loro attenzione verso l’elettrificazione, pertanto ci aspettiamo che i relativi investimenti in robot indu- striali accelerino - prosegue Kenji Yamaguchi -. L’automazione contribuirà a tagliare i costi di produzione delle batterie, che costituiscono una parte decisiva per quanto concerne l’attuale costo elevato dei veicoli elettrici. L’automazione porterà anche alla produzione di massa, che a sua volta produrrà economie di scala per la diffusione dei veicoli elettrici”. Assemblaggio di motori elettrici e inverter. Anche l’as- semblaggio dei motori elettrici e degli inverter è un’opera- zione facilmente automatizzabile, data la loro struttura non particolarmente complessa. Fanuc ha quindi sviluppato nuovi robot industriali dedicati all’industria dell’auto e alla produ- zione di auto elettriche: sollevatori robusti per i pacchi bat- terie, e nuovi bracci robotizzati dalla cinematica agile per la saldatura e per l’assemblaggio di batterie e altri componenti anche in spazi difficili da raggiungere. Non solo Automotive. Yamaguchi riconosce come vi siano anche altri comparti industriali che stanno mostrando inte- resse nei confronti dell’adozione di robot, come quello della logistica: “Credo che la domanda di robot collaborativi, che lavorano insieme agli operatori, crescerà. I robot collaborativi si arrestano immediatamente se entrano in contatto con le persone. Richiedono meno spazio perché non hanno bisogno di recinzioni di sicurezza, stiamo quindi registrando un certo interesse nei confronti dei cobot da parte anche delle piccole fabbriche”. L’obiettivo di Fanuc è supportare tutti i clienti nell’evoluzione delle loro modalità e capacità produttive. “Lavoreremo per rafforzare la nostra capacità di produzione con l’obiettivo strategico di essere sempre più competitivi sul lungo termine”, conclude Yamaguchi. Il futuro è nella facilità d’utilizzo. Attualmente, gli stabili- menti produttivi di Fanuc in Giappone fabbricano 8.000 robot industriali al mese, con la possibilità di espandere la capacità produttiva fino a 11.000 unità. Nel futuro, Fanuc si sta foca- lizzando sulla loro semplicità di utilizzo e prevede di concen- trarsi su modelli che offrano funzioni speciali alla portata di tutti, come controlli di facile programmazione e la possibilità di operare in totale sicurezza vicino alle persone. “Siamo ad un punto di svolta per quanto riguarda l’industria automo- bilistica: il futuro della produzione di auto punta dritto nella direzione dell’elettrico - commenta Marco Delaini, managing director di Fanuc Italia -. Il lay-out delle fabbriche sta già cambiando. È inevitabile immaginare una filiera Automotive tecnologicamente avanzata, dove i robot si occuperanno di eseguire azioni ripetitive in grandi quantità e gli operatori su- pervisioneranno l’intera produzione dedicandosi a compiti di analisi e ottimizzazione performance e all’assemblaggio parti- colarmente complessi, supportati anche da robot collaborativi per l’interazione intelligente tra uomo e macchine”. @lurossi_71

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