PO 442- Novembre 2021

progettare 442 • novembre / dicembre 2021 27 Ricerca e sviluppo in loco NTE Process è un’azienda italiana, parte di una holding che raggruppa diverse realtà, che opera da diversi anni in India esportando ingegneria e impiantistica. L’azienda sviluppa soluzioni di processo, automazione e handling di materiali sfusi, principalmente polveri e granuli e da poco anche liquidi, fondamentali nel settore alimentare e nella nutraceutica in enorme espansione in India. Dopo anni di positiva collaborazione con un distributore locale, nel 2021 l’azienda ha deciso di stabilire una propria struttura in India. “Il progetto prevede un ampliamento del nostro ufficio commerciale di Mumbai - spiega Fabio Novelli, CEO e share holder di NTE Process (in foto) -, sia per la parte commerciale che di sales & engineering, oltre a inglobare nel business anche il service locale. Come responsabile, posso dire che per operare in India è essenziale almeno all’inizio un coinvolgimento in prima persona, portando magari anche i propri collaboratori principali. È una bellissima esperienza, che aiuta a imparare a conoscere la cultura locale. Paga poi tanto proporsi più come consulenti che come semplici fornitori, investendo quindi molto sulla ricerca e sviluppo nel Paese. Per questo abbiamo creato qui un nostro Scientific hub, strategico per esempio nel progetto in cui stiamo collaborando con una grande azienda americana alla costruzione di una Giga Factory nel settore batterie. È infatti importante poter mostrare il know-how che possiedi, oltre al fatto che lo stai sviluppando in partecipazione con grandi realtà”. mercato indiano -. Il primoministro indiano ha inoltre annunciato un piano per rendere l’India self-reliant, per portare il Paese fuori dalla crisi sanitaria: questo prevede un cambiamento nella definizione di micro, piccole e medie imprese, che in India sono la forza trainante dell’economia con il 70% del totale delle attività. A queste verrà data grande priorità, con altre misure che inclu- dono garanzie del credito e finanziamenti in equity, di fondamentale interesse anche per le realtà italiane interessate a operare in India”. Il Governo ha quindi annunciato diverse agevolazioni per vari settori, tra cui il turismo e il sanitario, per preparare quest’ultimo a rispondere piùprontamente alle emergenze. È stato poi esteso il cosid- detto Productive linked incentive scheme, per promuovere la produzione di dispo- sitivi medicali e prodotti farmaceutici da parte dei grandi produttori di elettronica. È stata snellita la procedura per progetti in partnership pubblico-private, aprendo ottime opportunità per tutte le aziende che intendano venire in India per lavorare con organizzazioni governative o aziende pub- bliche. “Vi sono infine grandi opportunità per la meccanica e l’ingegneria - aggiunge Jain -: in ambito engineering, la domanda sarà molto robusta per sostenere l’aumen- to di capacità in settori come infrastrutture, energia, minerario, oil & gas, siderurgico e automotive. Il Governoprevede di investire 1,5 trilioni di dollari in infrastrutture nei prossimi cinque anni. Nel manifatturiero, invece, nella primametà del 2021 l’India ha ricevuto 30 miliardi di investimenti esteri diretti, +15% sullo scorso anno, a dimo- strazione di come molte aziende globali abbiamo scelto il Paese come loro hub produttivo, non solo per servire il mercato interno ma anche a supporto dell’export, come hub flessibile nel quadro di un ripen- samento delle supply chain globali”. Approccio al mercato Lunghi anni di esperienza a fianco delle aziende portano oggi Jain a poter dare alcuni preziosi consigli per evitare i più comuni errori nell’approccio al mercato indiano. “Innanzitutto, occorre posizionare correttamente il proprio prodotto - esordi- sce il consulente -, conducendo prima una dettagliata ricerca di mercato per posizio- narsi in maniera ottimale. Fondamentale è quindi scegliere la modalità di ingresso più adeguata, che sia in forma diretta ad esempio con una struttura propria o in joint venture, o indiretta. Un accurato business plan serve ad avere una chiara idea di quale sarà il flusso di cassa e delle future spese in conto capitale per il settore di riferimento”. La scelta dei partner è quindi un passo importante che richiede una preventiva a- nalisi approfondita ediligentedei potenziali soggetti, sotto il profilo finanziario, com- merciale e legale. Il supporto di un advisory partner competente è poi essenziale per evitare errori di conformità a leggi e rego- lamenti locali. “Altrettanto importante è la protezione della proprietà intellettuale e delle tecnologie - continua Jain -: prima di trasferire qualsiasi tecnologia in India deve esserci un legal framework che protegga conuna adeguatadocumentazione. Questa può includere la registrazione del marchio dell’azienda e dei suoi brevetti in India. Non bisogna infine sottovalutare le barriere di natura burocratica, che possono essere su- perate con una forte azione di networking, mentre una reciproca comprensione delle due culture, indiana e italiana, aiuta nel superare l’ostacolo esistente della grande differenza culturale”. Fondamentale infine la corretta selezione del capitale umano, che sarà il pilastro portante della crescita nel Paese. Oltre alla consapevolezza che in India occorre operare conpazienza per otte- nere un ritorno dell’investimento, capendo bene quali sono le proprie forze per met- tere in campo un impegno che potrà dare grandi soddisfazioni nel tempo. Ponendo attenzione a queste cautele e precauzioni, l’India potrà così facilmente diventare una seconda casa per le aziende italiane negli anni futuri. @marcocyn

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